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Utilizza i tasti 1 2 3 4 per impostare il bonus cella rispettivamente a: DL TL DW TW.
Utilizza il tasto 5 per cancellare il bonus, OPPURE puoi premere spazio per passare i sequenza i valori bonus: DL-TL-DW-TW, OPPURE puoi cliccare sul bonus (a destra dello schema) che vuoi assegnare alla casella selezionata.
Una volta ottenute le risposte, passa col mouse sulle parole generate per evidenziare il percorso per comporre la parola trovata, ricorda che la casella verde è la prima lettera della parola mentre la casella rossa è la lettera finale.
I risultati sono ordinati per punteggio dal più alto al più basso.
Solo con questo solver hai la sicurezza che tutte le parole generate siano accettate da ruzzle. Questo perchè il nostro generatore di parole sfrutta il dizionario ufficiale di ruzzle in tutte le lingue. Il dizionario italiano conta poco meno di 600.000 parole , quello inglese circa 180.000 mentre quello spangolo oltre 630.000. Perchè è così importante che un generatore di parole per ruzzle utilizzi il vocabolario ufficiale? Perchè ruzzle è un gioco a tempo, immettendo solo parole valide massimizzerai il tuo punteggio, tutte le parole che inserirai saranno accettate dal gioco!
Ecco 3 motivi per cui il nostro cheater per ruzzle è il miglior del web:
Sei ancora indeciso? Prova subito il nostro ruzzle cheater, non potrai più farne a meno!
Chi di voi ancora non ne ha sentito parlare? Ruzzle è il social game che impazza in questo momento tra tutti i possessori di smartphone e tablet. Un’app che in pochi mesi ha conquistato giocatori di ogni età sparsi per tutto il pianeta.
In Italia il fenomeno dei Ruzzle addicted è diventata una vera e propria epidemia: basta guardarsi in giro nelle sale di attesa degli aeroporti, alle fermate degli autobus, nei bar, sui treni, per vedere tante dita scorrere velocemente sui dispositivi portatili, in caccia della parola più lunga.
In bagno, nella pausa caffè, a letto, ogni posto e ogni momento libero è buono per giocare a parole con Ruzzle. Se ancora non avete provato il brivido di una partita vai in fondo alla pagina alla sezione "come scaricare ruzzle" per per provare ruzzle sul tuo dispositivo mobile
Come si vince una partita a Ruzzle? Innanzitutto cerchiamo di capire come funziona il gioco. Tre sono i round per partita e 120 i secondi disponibili per scovare quante più parole possibili, combinando tra loro 16 lettere dell’alfabeto.
Ma attenzione: le parole devono essere composte utilizzando lettere adiacenti e non è possibile passare due volte sulla stessa casella. In ogni partita a Ruzzle vi troverete a sfidare un avversario scegliendolo nel vostro gruppo di amici (di cui conoscete il nickname), oppure invitando i vostri contatti di Facebook o Twitter, o, ancora, se preferite restare nell’anonimato, potete ingaggiare una gara contro un avversario casuale.
Sono consentiti tutti i termini contenuti nel vocabolario Zanichelli, partendo da un minimo di due lettere, comprese le forme flesse, declinate, diminutivi, accrescitivi.. Ad ogni lettera è assegnato un valore: ovviamente le lettere più rare (H, G, Z) valgono moltissimo. Non valgono nomi propri e di città mentre valgono gli aggettivi e sostantivi derivati.
Ricorda inoltre che esistono quattro modificatori di punteggio che possono essere associati alle caselle dello schema, questo è il loro significato:
Passiamo ora ad alcuni accorgimenti tecnici che vi possono consentire di collezionare un sacco di punti e di vincere la vostra partita a Ruzzle:
Se non volete perdere il gusto di cercare da voi le parole, ma il vostro grande nemico è il tempo, esistono alcuni trucchi per Ruzzle con i quali interrompere momentaneamente la partita e guadagnare qualche secondo a vostro vantaggio. Questi trucchi per ingannare il tempo possono essere usati sia da chi utilizza Ruzzle con Android, sia da chi ha installato Ruzzle su iPhone.
Attenzione! Nelle versioni aggiornate del gioco alcuni trucchi possono non funzionare. La casa produttrice, infatti, mette in atto soluzioni per rendere impossibile il ricorso a trucchi e scoraggiare così i Ruzzle cheater che (dal suo punto di vista) rischiano di rovinare il divertimento ai giocatori onesti. Se volete ovviare ai limiti dei classici trucchi con Ruzzle, la soluzione è a portata di click: online si trovano ancora download di Ruzzle delle vecchie versioni, oppure, più comodamente, potete collegarvi al portale di Ruzzle Cheater … a voi la scelta!
La MAG Interactive è la casa produttrice a cui dobbiamo la nascita e lo sviluppo del fenomeno Ruzzle. Con sede a Stoccolma, la MAG è composta da un team di una decina di giovani: studenti e appassionati di informatica, esperti in applicazioni mobile, tra cui i fondatori Daniel Hasselberg e Roger Skagerwall. Nata da soli tre anni, la MAG ha già sfornato una decina di app per vari committenti, ma Ruzzle è stata la creazione che ne ha determinato il successo mondiale.
Il gruppo ha iniziato a lavorare su Ruzzle a partire dall’autunno 2011: l’intero progetto ha richiesto 3-4 mesi di duro lavoro prima di poter essere lanciato sul mercato, ma il team ha continuato a lavorarci sopra per oltre un anno apportando continue migliorie e innovamenti.
Ma com’è nata l’idea di Ruzzle? Nel 2011 in Svezia stavano prendendo piede i giochi di parole, tuttavia, secondo i progettisti, nessuno di questi possedeva una dose sufficiente di adrenalina per catturare davvero i giocatori. Così l’idea di aggiungere velocità, suoni accattivanti e dimensione sociale al gioco. Scegliendo come base un grande classico, Boggle (il partoliere in italia), questi professionisti sono arrivati a creare un mix davvero divertente.
L’introduzione delle classifiche e delle statistiche ha consentito poi di programmare gli abbinamenti tra “avversari casuali”, in modo tale che i giocatori possano confrontarsi in sfide eque, con antagonisti di pari livello. Infine, il colpo di genio è stato quello di introdurre i turni di gioco: questa impostazione si adatta benissimo allo stile urbano, sicché le persone possono dedicare i piccoli spazi del loro tempo libero in autobus, sul treno o nelle pause pranzo, per giocare o chattare.
Ovviamente questo non è che un brillante inizio: i ragazzi della MAG Interactive non hanno intenzione di fermarsi qui e hanno già lanciato una nuova app, Quiz Cross, con l’intento di replicare e forse superare il successo di Ruzzle.
Ruzzle può essere considerato la versione moderna del classico gioco Paroliere (Boggle in inglese), ideato nel lontano 1970 dall’americano Alan Turoff. L’idea semplice e geniale era quella di comporre delle parole utilizzando lettere scelte e disposte a caso all’interno di una griglia 4X4.
Nel gioco originale le lettere erano disegnate su dei dadi che venivano mescolati agitandoli all’interno di una plancia di plastica. Una volta che tutti i dadi trovavano posto negli alloggiamenti della plancia il gioco aveva inizio. Come in Ruzzle le parole potevano essere formate collegando lettere adiacenti in senso ortogonale o diagonale e ogni lettera non poteva essere usata più di una volta per la stessa parola. I punti venivano assegnati in base alla quantità e alla lunghezza delle parole formate. Le parole comuni ai giocatori venivano annullate.
Sebbene recentemente (2011) la Hasbro abbia proposto una versione flash con 5 cubi elettronici interattivi, dobbiamo considerare la versione “in scatola” ormai appetibile solo per i più piccoli. Tra gli elementi vincenti di Ruzzle e cloni vi sono infatti la portabilità (basta uno smartphone) e la dimensione sociale del gioco (non si sfidano solo familiari e amici, ma giocatori da tutto il mondo). Al momento non risulta alcun accordo tra le due case e il fatto che Ruzzle abbia preso spunto da Boggle (di cui la Hasbro detiene i diritti) potrebbe costare caro agli sviluppatori del gioco che potrebbero essere accusati di plagio, come già successo nella controversia tra Electronic Arts e Zinga riguardo al caso “The Sim”.
Secondo i dati forniti da Hasselberg gli italiani che giocano a Ruzzle sono ben 7 milioni: la casa svedese certo non preveda che la versione di Ruzzle in italiano avrebbe avuto un tale successo. Ancora una volta ci confermiamo come il paese dei comunicatori: agli italiani piace giocare con la propria lingua e ogni giorno si giocano 30 milioni di partite a Ruzzle in italiano (su un totale di 100 milioni). A onor del vero bisogna dire che la nostra lingua, per sua natura, si presta meglio di altre allo schema compositivo di Ruzzle, il che spiegherebbe perché in Italia un possessore di smartphone su quattro ha installato Ruzzle. Altro fattore determinante è stata la pubblicità gratuita che gli appassionati fanno ogni giorno al gioco menzionandolo sui social network.
Se volessimo delineare il profilo del giocatore tipo di Ruzzle ci troveremmo davvero in difficoltà perché la semplicità e l’immediatezza lo hanno reso il gioco di riferimento nell’intrattenimento delle giovani e delle attempate generazioni. Chiaramente, invece, esiste un profilo del giocatore eccellente che deve possedere un pensiero rapido, un vocabolario ampio, capacità visuo-spaziali e non soffrire di tunnel carpale! Altro aspetto che piace agli italiani è che Ruzzle è un gioco social, godibile a diversi livelli, che consente di sfidare gli amici ma anche sconosciuti e di allargare, perché no, la rete di amicizie.
Come al solito gli italiani non si fanno mancare nulla e l’11 marzo ha avuto inizio il primo campionato nazionale di Ruzzle in italiano e che terminerà il prossimo 14 aprile: una sfida testa a testa che conta al momento oltre 69.000 iscritti. Gli ideatori dell’evento (ruzzoliamo.it) hanno per l’occasione creato una vera e propria app scaricabile su Google Play e App Store.
Ruzzle ha fatto impazzire tutti nel Bel Paese: non solo la gente comune, ma anche i volti noti di cinema, politica, televisione si sono lasciati travolgere dalla mania collettiva. Luca Argentero, Federica Nargi, Costanza Caracciolo, Stefano Gabbana, Elena Santarelli, Federica Panicucci, Paolo Bonolis… sono solo alcuni dei famosi colpiti dalla febbre di Ruzzle. E, mentre i colleghi si divertono a giocare, Gerry Scotti pensa già di farci un programma. Il noto presentatore ha infatti rivelato di essersi messo in contatto con la società produttrice per fare di Ruzzle un nuovo format televisivo: una gara all’ultima parola tra due o più concorrenti. L’idea pare aver solleticato l’immaginazione del creatore Hasselberg, tanto che, se gli accordi tra Mag e rete televisiva andranno a buon fine, presto potremmo vedere Ruzzle al posto di qualche programma nel preserale.
Il fenomeno Ruzzle non è passato inosservato alla stampa italiana, e persino le grandi testate nazionali hanno iniziato ad interessarsi al fenomeno ludico-sociale. I giornali non solo si impegnano in approfondite analisi di costume, ma arrivano anche a suggerire i sistemi migliori per battere gli avversari, o a scoraggiare i loro lettori rispetto alla “pericolosa dipendenza” che il gioco instilla nei più fervidi appassionati.
“Se non volete perdere, rischiare la vista o il vostro lavoro o la vostra relazione sentimentale, non leggete queste righe. Potreste entrare anche voi nel tunnel di Ruzzle” (La Repubblica)
“Ruzzle è perfetto da giocare davanti ai colleghi: riesce a isolarti dalle chiacchiere inutili, donando momenti di intimo brio anche alla più tediosa delle riunioni.” (Il Giornale)
“[..] anche intellettuali e giornalisti sono caduti nella rete. Dà dipendenza, twitta qualcuno. La vita è come Ruzzle, le parole ti vengono in mente quando è finito il tempo.” (Il Corriere)
“Certo, il fatto che sia un gioco di parole aiuta, e permette anche di utilizzare “Ruzzle” in modalità avanzata, componendo le parole non per vincere ma per mandare precisi messaggi. Perché, non dimentichiamolo mai, i social game hanno come obiettivo parallelo, e spesso principale, il tacchinaggio e il flirt potenziale. Quando la giovane donna vedrà l’avversario che ha composto solo tre parole, ma inequivocabili, come usciamo insieme e stasera, capirà che l’obiettivo non era vincere il gioco.” (Il Foglio)
E alcuni giornalisti si preoccupano pure di replicare alle lamentele di alcuni giocatori che sostengono che il gioco accetti parole inesistenti. In realtà - precisano dall’alto della loro formazione letteraria - gli sviluppatori per la versione italiana hanno sfruttato il database della Zanichelli, aggiungendo declinazioni, flessioni, diminutivi e accrescitivi di ogni vocabolo.. Pertanto non è il programma a sbagliare, ma siamo noi, poveri ignoranti, a non conoscere bene la nostra lingua!
Sebbene sia sul mercato già da due anni, l’espansione di Ruzzle è ancora in crescita.Stando alle cifre riportate da MAG Interactive, sono 25 milioni le persone che hanno effettuato il download di Ruzzle in tutto il mondo: numero uno dei giochi nell’App Store in 50 Paesi, numero uno di giochi su Google Play in 30 Paesi, numero uno tra tutte le App nello Store degli Stati Uniti. Senza dubbio il grande successo di Ruzzle è stato raggiunto grazie al supporto multilingue, che di fatto ha agevolato tutti i giocatori.
Questo aspetto non è da sottovalutare in un game dove la conoscenza dei vocaboli è l’aspetto basilare: ne è la riprova il fatto che giochi analoghi a Ruzzle, che si sono limitati alla versione in inglese, non hanno spopolato al di fuori dei paesi anglofoni, pur non avendo da un punto di vista tecnico, di giocabilità e grafico niente da invidiare a Ruzzle.
La consacrazione del gioco ovviamente non è stata immediata, ma il successo di Ruzzle è stato il frutto di un duro lavoro di marketing e sviluppo. Dopo il primo lancio nel marzo 2012 Ruzzle era al primo posto nella classifica svedese e contava già un milione di giocatori. Dopo la Svezia, anche Norvegia, Danimarca e Olanda sono state conquistate da Ruzzle. A novembre il gioco è sbarcato in Italia e Spagna e dopo un mese ha toccato la cifra di 6 milioni di utenti.
Raggiunto un target sufficientemente ampio, finalmente l’effetto virale ha avuto inizio, e grazie all’apporto dei social Facebook e Twitter, a Gennaio 2013 Ruzzle ha toccato la vetta dei 20 milioni di giocatori. Ultimi mercati ad essere entrati nel raggio di Ruzzle sono stati Svizzera e Francia.
Difficile dire quanto a lungo durerà l’infatuazione degli utenti per questa divertentissima app, ma al momento non si contano molti detrattori, ma solo giocatori entusiasti che denunciano la totale “dipendenza” dal gioco.
Se vi siete appassionati a Ruzzle questi sono i 5 giochi di parole come Ruzzle che dovete assolutamente provare.